giovedì 14 giugno 2018

5 case rifugio per LGBT private esistenti



Abbiamo visto in un articolo precedente quanto strutture di accoglienza per LGBT possa impedire violenti scenari di omofobia e quanto questi casi purtroppo ancora oggi si verificano e numerosi. Le case rifugio sono già una realtà qui in Italia e nel mondo. Ovviamente si tratta di strutture private nel senso che se ne fanno carico delle associazioni LGBT. 

Inutile dire che se lo Stato si facesse carico di luoghi simili queste avrebbero a disposizioni maggiori risorse. Intanto però l'iniziativa del singolo individuo spinge la società verso il suo miglioramento, favorendo la sensibilizzazione circa certe esigenze. Ecco dunque cinque case rifugio per LGBT private già esistenti.

1) MILANO

La giunta Pisapia al Festival dei Beni confiscati alle Mafie ha annunciato che una serie di strutture confiscate alla mafia diventeranno centri di accoglienza per persone in difficoltà e fra queste ci sarà anche una casa di accoglienza per LGBT discriminati dalle famiglie.

2) GINEVRA

A Ginevra l'associazione Dialogai offre dai 3 ai 6 mesi di accoglienza ad individui LGBT che vivono gravi situazioni di disagio ed omofobia nel proprio contesto familiare. In cambio gli ospiti si impegnano a partecipare alle attività e a mantenere in ordine le camere. Nella struttura ci sono una serie di professionisti atti a far superare loro il trauma psicologico e ad aiutarli nel reinserimento lavorativo e sociale.

3) NAPOLI

L'Associazione I-Ken ha realizzato, con una serie di fondi statali, una casa rifugio all'interno di una struttura confiscata alla camorra. Per favorire la creazione di attività atte alla formazione degli ospiti i volontari hanno avviato una collaborazione con la Federico II.

4) TIRANA

In Albania è nata Streha, una casa di accoglienza per persone LGBT vittime di violenza omofobica. Nasce grazie alla collaborazione di due associazioni ossia Alenca e Pro LGBT. Ha collaborato anche l'ambasciata statunitense e la fondazione britannica Albert Kennedy Trust.

5) ROMA

Anche nella nostra capitale c'è una struttura del genere. Si tratta della Refuge. I primi ospiti al Corriere della Sera hanno raccontato di essersi ritrovati in strada, soli e senza un centesimo in tasca e che solo grazie a questa casa di accoglienza per LGBT hanno potuto riprendere in mano le redini della propria vita.

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