lunedì 13 agosto 2018

Far riemergere le creature interiori con la poesia: l'opera di Morena Oro


Tra le recenti pubblicazioni c'è stata una silloge poetica che mi ha colpito molto. L'autrice Morena Oro si presenta come una poetessa performer ed è per questa ragione che ho deciso di intervistarla. Mi sono infatti reso subito conto che c'era tanto materiale su cui lavorare. Da questa chiacchierata è nato un confronto davvero interessante!

1) Ti definisci una poetessa performer. Che cosa intendi? In cosa differisci dunque dall'idea tradizionale di poetessa?

La performance è una dimensione in cui porto la poetica per renderla tridimensionale, direi addirittura alchemica. Per me non esiste una reale separazione fra la parola, l'immagine e il corpo. Solo nella performance i versi possono riunire tutti i mondi.

2) In questo modo ogni poeta può portare a galla la sua mitologia interiore, processo con cui è nato il tuo ultimo libro "Il sospiro di Mesdusa"? Come spieghi questo processo? Chi sono le tue creature mitologiche interiori e come e hai scoperte?

La mitologia interiore appartiene a tutti, non solo ai poeti. Chiunque ha un Olimpo privato. Iniziamo a costruirlo da piccoli, posizioniamo in una graduatoria i nostri dei, i nostri eroi, i nostri demoni ... e con loro viviamo in relazione più o meno cosciente tutta la vita.

Il Sospiro di Medusa mi è stato chiesto da Medusa una delle presenze nel mio Olimpo. La sua figura ha fatto capolino anche nelle raccolte precedenti. I miei libri sono tutti collegati fra loro per questo prenderne uno separatamente riduce di molto lo spettro percettivo del Tutto che inseguo.

Le creature interiori ci parlano di continuo e più entriamo in contatto reale con noi stessi più siamo capaci di identificarle con precisione e capire che aspetto della nostra personalità rappresentano. Un po' come può accadere con gli archetipi ... a me piace avere i miei archetipi privati, personali!


3) Come definiresti questo Tutto che insegui?

Una sorta di viaggio del folle. Hai presente il matto dei tarocchi? La vita è un viaggio iniziatico!
Alla fine renderci conto che c'è un invisibile vasto e sorprendente almeno quanto il visibile credo sia una buona meta di cammino. Per me l'invisibile è anche la nostra dimensione immaginale, tutto il nostro mondo interiore che ci chiede di essere espresso.

Ci chiede di vivere anche sul piano materico e per questo i miei miti diventano personaggi nelle performance. C'è la donna errante, la donna pagliaccio, la sirena, l'eretica, la bambola, Medusa, Melancholia, Lilith, Argenta e tanti altri verranno in futuro.

4) Queste entità hanno delle caratteristiche specifiche ed individuali? Come vengono alla luce? Come ti parlano? Pratichi ipnosi, meditazione o altro?

No, non arrivano con pratiche medianiche!! Sono visioni che simbolicamente esprimono parti di me che oltrepassano la parola. Laddove il verso è costretto a fermarsi perché la parola ha dei limiti, arriva il simbolo, il personaggio è una sorta di segno universale dove tutti possono riconoscersi, trovare uno specchio di se stessi

Chi assiste alle performance alla fine viene sempre a dirmi quale dei personaggi che porto in scena li ha colpiti di più, perché ognuno  sente una familiarità, un'attrazione particolare per uno di essi. Ognuno di loro racconta qualcosa in termini universali, quello che fa anche la Poesia. In questa maniera Poesia diventa Dea che si materializza ... si fa vedere!

5) Parlami di Medusa. Lei cosa racconta?

Di Medusa ho voluto dare una lettura personale del mito discostandomi molto dall'interpretazione che ne hanno dato studiosi di mitologia e filosofia.  Alfred Jarry scrive: Io chiamo mostro ogni bellezza inesauribile.Il tema del mostruoso è a me molto caro. Tutti i miei personaggi se andiamo a vedere hanno un che di sinistro e inquietante perché per mia natura tendo a ricavarli dalla zona d'ombra dove enigmi e false credenze hanno messo maligne radici.

Io voglio redimere, anche se non ne ha bisogno, agli occhi del mondo, Medusa. Voglio mettere in luce il malinteso di cui è vittima. Medusa era una delle tre Gorgoni, l'unica ad essere mortale, e l'unica ad essere bellissima e seducente. Gli uomini erano irretiti dal suo fascino! Poseidone impazzì per lei, la rapì trasformandosi in aquila di mare e la portò sull'isola dove c'era il tempio di Atena
Li abusò di lei. Atena si infuriò per l'affronto ma non se la prese con Poseidone, lo stupratore!
Si vendicò su Medusa trasformandola in un orrido mostro con capelli di serpenti e uno sguardo pietrificante, e la confinò in una grotta.

6) Altra tua opera è "Autopsia del mio demone". Cosa è fuoriuscito da essa?

Autopsia è un libro che trova il suo complemento in quello successivo, Memorie dell'acqua. Rappresentano una sorta di yin e yang, perdizione e resurrezione, l'oscillazione di un pendolo da un'estremità all'altra. Accade talvolta nella vita che interviene qualcosa a spezzarci di netto e può anche essere una cosa meravigliosa che come Medusa diventa terribile.

E si finisce in una sorta di inferno. Lì l'unica salvezza è sezionare i tuoi demoni, conoscerli così a fondo da trasformarli in tuoi alleati di salvezza. Autopsia è nata cosi. Memorie dell'acqua sancisce il vissuto necessario per fare alleanza con questi demoni. Non li uccidi, smetti di trattarli da nemici e accetti quello che vogliono insegnarti.

Ovviamente quando parlo di demoni non faccio riferimento all'iconografia cristiana, creature maligne
ma parlo di daimon greco o meglio ancora nell'accezione che ne fornisce James Hillman. Sono la nostra essenza originaria, che viene al mondo con noi, la famosa ghianda di Hillman. C'è la portiamo nel nostro inconscio. Farla fruttificare è un lavoro difficile, doloroso, spesso impossibile. I miei lettori devono per forza diventare sommozzatori in oscuri abissi.

Chi non può sostenere questo punto di partenza troverà molto disagevole seguirmi nel viaggio poetico che perseguo che è un continuo raffronto fra il terribile e il sublime.
Mario Praz ha scritto un libro straordinario sulla letteratura di questo tipo, La morte, la carne e il diavolo.

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2 commenti:

  1. articolo molto interessante , che sento molto vicino per la pluralità delle tematiche affrontate : la poesia , la mitologia , gli archetipi , il tutto estremamente connesso in una personalissima interpretazione, che mi piacerebbe approfondire .

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  2. Innanzitutto ti ringrazio molto per i complimenti. Quindi ti chiedo in che modo vorresti approfondire queste tematiche?

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