domenica 5 agosto 2018

Guidare i giovani nel mondo dell'editoria. La sfida della rivista YAWP


Quest'indagine sta portato alla luce molte iniziative interessanti. In Italia giorno per giorno possiamo trovare persone che lottano contro tutto ciò che non funziona nella nostra società. Pensate anche al mondo dell'editoria e di quanto sia difficile emergere. Ragionate sul fatto che non sempre siano pubblicate opere di qualità mentre tanti manoscritti talentuosi marciscono nell'indifferenza globale.

Ecco dunque un'intervista davvero interessante che ha rilasciato per noi Antonio Merola, il cofondatore di YAWP, una rivista letteraria online che si occupa, fra le varie cose, anche di guidare gli scrittori esordienti in un mondo ostile, confuso e complesso.

Ecco dunque la sua intervista

1) Partiamo da YAMP. Come e perché nasce? Di cosa si occupa?

YAWP nasce nel 2010 a Philadelphia, Pennsylvania, in seguito all’approvazione della sovvenzione statale da parte dell’Istituto Anglo-americano di Umanistica, nell’ambito di un progetto di diffusione della cultura letteraria americana in Italia.

Da allora continua orgogliosamente la propria opera di diffusione e pubblicazione, vantando numerosi risultati raggiunti nel corso degli anni, tra cui il Burroughs Award nella categoria giovani e una menzione d’onore del vice presidente della commissione cultura al Senato degli Stati Uniti d’America Susan Collins.

Questa è l'origine oscura di YAWP: oggi operiamo in Italia e siamo una rivista on line, anche se il termine tecnico sarebbe fanzine. Abbiamo all'attivo sei sezioni: Yawp Racconti, diretta da Michelangelo Franchini; Yawp Poesia, di cui mi occupo io; Critica Letteraria, diretta da Iuri Lombardi; Arte Agita, la nostra sezione dedicata al teatro e alla danza, diretta da Sara Giudice; Simposio (interviste, recensioni e articoli) e Ri-scritture (la nostra sezione internazionale) dirette da Alfonso Canale. Al direttivo si aggiungono poi i redattori ufficiali, di cui ci fidiamo e che si occupano a loro volta della parte gestionale.

Il nostro lavoro è simile alla ragnatela: da un lato ci occupiamo di tutto ciò che riguarda l'editoria, commentandolo, studiandolo, confrontandolo; dall'altro, cerchiamo di fare scouting e scoprire nuovi autori emergenti. 

Su questo aspetto, ci tengo a specificare due cose: la prima è che la redazione di YAWP è formata a sua volta da autori, che quindi praticano la stessa strada degli emergenti che entrano poi nel progetto. La seconda è che, al contrario di molte altre riviste che si limitano alla pubblicazione e alla diffusione di uno (o più) pezzi di un autore, quando YAWP invece sceglie di lavorare con uno di questi, lo accompagna poi  nella lunga gavetta su tutte le altre riviste letterarie e, se può, cerca di indirizzarlo verso una rete di case editrici che, piano, piano, stiamo sviluppando.

2) Come definiresti il tuo stile? In che modo la tua poetica è influenzata dalla filosofia?

Su Yawp Poesia non inseriamo quasi mai note di lettura, se non in casi eccezionali: questo perché crediamo fermamente che siano i testi a dover parlare per i propri autori. Troppo spesso, ormai, leggiamo recensioni o commenti che hanno esclusivamente uno scopo promozionale... fa parte del gioco, purtroppo. E nemmeno io voglio sottrarmi a questa specie di regola che ci siamo dati: parlare in astratto della mia poetica mi intimidisce e preferisco non rispondere. Perdonami, ma tant'è.

3) YAMP ha riscosso successo? Come si può avvicinare le persone alla filosofia? Le nuove generazioni ne sono attratte?

YAWP non si occupa di filosofia. Molti ce lo chiedono ... la dicitura "giornale di letterature e filosofie" non è altro che un omaggio alla vecchia redazione. Parliamo, ormai, di quasi un decennio fa. In principio, infatti, YAWP non si chiamava così: era il giornale della facoltà di Lettere e Filosofie dell'Università La Sapienza di Roma. 

Chi ci vuole contattare, può rivolgersi alla sezione "chi siamo" presente sul nostro sito. In Italia non mancano affatto gli autori: tantissime persone scrivono, pochissime però conoscono che la scrittura non è semplicemente arte. C'è, dietro la componente creativa, che pure rimane la principale, il lavoro... il lavoro duro: se un tempo bastava mandare il proprio manoscritto a una casa editrice, oggi non è più così. 

La lezione americana qui è evidente: la contemporaneità italiana pretende che un autore esordiente si sia prima fatto conoscere attraverso le riviste (e qui sarebbe da aggiungere, purtroppo: alcune riviste); in seguito, trovarsi una agenzia è sempre meglio che non trovarla, diciamo così. 

Ecco, quando YAWP incontra un autore che scrive bene e che ha voglia di darsi da fare, non fa altro che illustrargli le regole del gioco. E, allo stesso tempo, con YAWP stiamo rompendo quelle regole.

4) In che modo le state rompendo se nel frattempo le insegnate e guidate i ragazzi nel mondo dell'editoria?

La nostra idea è questa: fornire le istruzioni necessarie, che altrimenti un autore dovrebbe recuperare da solo - e non è detto che ci riesca. Ti faccio un esempio molto stupido, che però credo chiarisca l'idea: perché esistono così tanti editori che chiedono un contributo (peraltro, in forme sempre rinnovate e talvolta non facili da identificare)? Perché esistono una grande quantità di (inutili) concorsi letterari, il cui premio è una pubblicazione dentro una antologia che, però, nemmeno viene messa in commercio e viene acquistata soltanto dagli stessi autori che vi partecipano? 

Ma non me la prendo solo con loro. Perché è pieni di piccoli editori che "seguono il loro sogno"? Perché una associazione culturale crea un concorso letterario a pagamento, se poi non ha i mezzi per promuovere gli autori fuori dal livello locale?

Ecco, noi non ce l'abbiamo con chi fa bene il proprio mestiere: crediamo infatti che uno scrittore oggi sia tanto più libero, quanto più possa vivere in parte del proprio lavoro. Crediamo in tutte quelle case editrici che offrono un anticipo all'autore che selezionano, che organizzano la promozione attraverso un ottimo ufficio stampa... e così via. 

Ti dirò: è del tutto inutile aprire una casa editrice se poi, per ottusità, si rimane minuscoli. E non parlo di mito del successo americano: ma del fatto che, così come l'editore vive pubblicando libri, allo stesso modo deve in parte riuscire a pagare dignitosamente uno scrittore. 

Quindi, per ricapitolare, non ce l'abbiamo con il punto di arrivo. Ma con tutto ciò che distoglie e inganna i giovani autori esordienti da arrivare a quel punto. 

E, parallelamente, con il fatto che in Italia ormai c'è una situazione stazionaria: le riviste che dicono di pubblicare esordienti, pubblicano in realtà esordituri, per esempio. Insomma, bisognerebbe riorganizzare anche il percorso per arrivare al punto finale di cui ti parlavo sopra... ma siccome ciò è impossibile, YAWP ha preferito inserirsi in quel discorso, con fatica e lavoro, per poi essere tra tutti i partecipanti come una specie di faro.  

Difatti, a proposito di questo, a settembre lanceremo una bella sorpresa!

5) Non puoi dirci nulla di questa sorpresa?

Il primo indizio lo ha dato il nostro amico Milligan, dagli Stati Uniti. Non ha voluto che traducessimo noi, è un tipo testardo: Creatura #0

6) Un'ultima domanda. Col vostro esempio pensate che anche altre persone appartenenti al settore possano seguirvi? In futuro qualcosa cambierà?

Ciò che ci ha fatto piacere è che per ora alcuni giovani autori si sono affidati a noi. Dopo "F. Scott Fitzgerald e l'Italia" (Ladolfi, 2018) e la raccolta poetica di Iuri Lombardi, "Il sarto di San Valentino" (Ensemble, 2018), l'anno prossimo ci sarà l'esordio di Michelangelo Franchini con una ottima casa editrice, una raccolta di saggi sempre di Lombardi e un saggio di Federica Ruggiero. 

Matteo Tedesco invece, assieme ad Alfonso Canale, si sta occupando di tradurre il Lovecraft poeta, mentre già è pronto un bel saggio sull'opera tutta dello scrittore. 

Dopo la nostra antologia poetica "L'urlo barbarico", che è andata piuttosto bene considerando che dentro c'erano tutti autori esordienti, l'anno prossimo continueremo con le nostre due rubriche dedicate alla poesia: I Quaderni Barbarici su Patria Letteratura, grazie a cui ogni mese selezioniamo un poeta contemporaneo di cui offriamo numerosi inediti; e Razzie Barbariche su Pioggia Obliqua, una rassegna dedicata alla poesia edita under 30. 

Infine stiamo lavorando per pubblicare in America una raccolta di racconti. 

Vedremo che succederà.

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