lunedì 20 agosto 2018

Qual è il rapporto fra i vaccini e l'etica?



In precedenza ci siamo occupati dei vaccini e del fatto che bisogna renderli obbligatori. Infatti abbiamo dimostrato come lo Stato sia stato da noi stessi autorizzato a prevaricare la nostra libertà ed imporci la sicurezza. Dal punto di vista strettamente etico in teoria ciò è scorretto eppure in pratica questo precetto morale crolla.

I vaccini quindi ci fanno riflettere su ciò che è etico ma sopratutto su cosa indichi questo termine. Perché la morale è fra quelle componenti che guidano una società e ancor di più la sua produzione di leggi. Ciò che etico è giusto? Sembra un quesito tautologico eppure la morale di un tempo imponeva la sottomissione delle donne! All'epoca qualcuno avrebbe definito poco etico che una donna lavorasse ma in se per se, in qualsiasi tempo e luogo, una persona dovrebbe avere il pieno diritto di svolgere una qualsiasi professione e ciò non dovrebbe essere determinato da un qualcosa di estraneo dalle sue capacità e dai suoi studi.

Dunque tra ciò che è giusto e l'etica passa una grossa differenza. Il primo è un dato oggettivo che va ricavato dopo una profonda riflessione circa l'evidenza dei fatti. Mentre l'etica cosa è? Chi determina i costumi e per quale motivo? La risposta è duplice. Se da un lato infatti la morale e tutto ciò che la riguarda nasce in maniera spontanea dalla vita di tutti i giorni delle singole popolazioni è anche vero che l'etica è un dispositivo politico.

Inutile negare che i governanti da sempre tendono ad imporre idee e ad influenzare l'opinione pubblica. Nel senso che se è vero che delle consuetudini possono trasformarsi in provvedimenti specifici e anche vero che dall'alto spesso certe idee vengano accolte dal basso come la soluzione ad ogni problema. L'etica dunque è un dispositivo politico con cui però non sempre si manipola la massa informe! Si tratta di uno strumento e come tale può avere sia un'accezione positiva che negativa. Il punto è che fra guidare e manipolare passa una grossa differenza.

Essere al capo di un governo significa avere il delicato compito di gestire una gran moltitudine di gente. E la coercizione non basta affatto e può avere anche un effetto controproducente. Imporre i vaccini è giustissimo ma è necessario anche un profondo lavoro culturale. Ed ecco dunque che entra in gioco questo profondo dispositivo politico ossia l'etica. Si tratta di un motore immobile interiore grazie al quale noi facciamo ciò che è giusto al di là del fatto che è imposto perché in noi è ben saldo il vantaggio collettivo derivato da questo nostro comportamento individuale.

Se la morale può essere creata ciò significa che rappresenta una grossa responsabilità. Ad oggi bisogna chiedersi come impostarla, quali caratteristiche deve avere, al fine di rendere più semplice e fattibile la gestione della cosa pubblica, il suo indirizzarla verso ciò che è davvero giusto. Dato che l'etica riguarda il benessere di tutti e dato che ogni società è composta da tante tipologie di persone è chiaro che deve essere inclusiva e mai esclusiva. Qualsiasi morale preveda un nemico pubblico, una categoria da stigmatizzare, è ingiusta e pericolosa. Non si deve andare troppo lontano per capirlo: basti pensare alle grandi dittature del passato, ma anche alla sofferenza di tante donne o di tante razze ritenute inferiori e così via discorrendo.

Tuttavia questo passaggio incontra un grande bivio se pensiamo proprio ai vaccini ma anche a tutti quei razzisti alla quale ormai siamo abituati. Sui primi discutiamo dopo, in quanto vorrei subito concentrarmi su quelle forze politiche e su quelle persone che dietro al "ognuno la pensa come vuole" nascondono la propria intolleranza. Penso che a riguardo la miglior risposta l'abbia data Popper con il suo paradosso. 

Se infatti lasciassimo agli intolleranti il diritto di esserlo e di professare la loro idea, la tolleranza rischierebbe di essere spazzata via. Mai riflessione filosofica fu così attuale. La tolleranza per essere tale deve essere intollerante verso l'intolleranza. Quindi l'etica deve essere inclusiva ed escludere chiunque voglia escludere. Non si può accettare che qualcuno possa dire che le donne non hanno diritto di lavorare o altro. Dunque la morale deve essere inclusiva ed antitollerante. Stesso discorso per i novax e tutti i movimenti simili? Si, assolutamente.

Se è vero che la morale è uno di quei dispositivi politici atti al benessere collettivo, deve spingere le persone a fare scelte corrette ossia soggette a verità e ragione. E quali sono queste certezze per cui il benessere di una massa viene tutelata? Le verità scientifiche, ovvio! Le stesse per cui diviene palese che non c'è alcuna differenza biologica fra un bianco e un nero oppure che non c'è alcun pericolo nel vaccinarsi. L'etica dunque è un potente strumento politico ma può anche essere pericolosa se non rispetta tre criteri: inclusione, antiintolleranza e scientificicità.


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