venerdì 3 agosto 2018

I comportamenti dell'uomo dinnanzi agli avvenimenti nelle opere del giovane scrittore Gabriele Beniywoll



Il Condominio continua a dare voce alla contemporaneità culturale italiana. Oggi abbiamo scovato un giovane scrittore esordiente. Benché se ne dica la letteratura attuale è più che fervida. Lo Stato e l'editoria devono dar maggior voce a tutti questi talenti, al fine di non spegnere la gran volontà che ad oggi attraversa tante giovani menti.

Ecco dunque l'intervista che Gabriele Beniywoll ha rilasciato per noi.

1) Come definiresti il tuo stile?

È una domanda un po' difficile, in quanto potrei dire che ho iniziato da poco a scrivere. A parere mio quattro libri scritti, di cui solo due pubblicati, sono ancora pochi e quindi devo ancora riconoscere il mio stile. Per ora vado a istinto! Sicuramente ci metto molte riflessioni nelle storie che creo.

2) Su cosa vertono le tue riflessioni? Quali argomenti ti affascinano?

Mi affascina la psicologia e i comportamenti che le persone hanno di fronte agli avvenimenti, a ciò che li circonda e che accade loro attorno, sia nel sociale, che nei confronti dell'ambiente e nella politica, intesa come "il sistema".

3) I personaggi delle tue opere dunque si confrontano con un sistema? Desiderano cambiarlo?

Dipende! A volte si trovano a fare la loro vita "normale" fino a che non avviene qualcosa che stravolge la loro monotonia, le loro abitudini e gli danno modo di fare altre esperienze o a vedere le cose sotto altri aspetti; altre volte creo un personaggio che è insoddisfatto della vita che svolge e spera di cambiarla, o almeno, cambiare sé stesso e la propria visione. Talvolta invece non ho bisogno che sia il personaggio a voler cambiare qualcosa, ma metto delle riflessioni come narratore.

4) A quali autori ti ispiri?

Mi sono ispirato ad un solo autore! Accadde la prima volta che iniziai a scrivere un libro. Si tratta di un fantasy. Non l'ho ancora pubblicato, ci tengo a specificare. Comunque la prima autrice a cui mi ispirai fu Licia Troisi, romanziera Fantasy che tuttora leggo. È dall'età di quattordici anni che leggo e prendo ispirazione da tutti, che è il miglior allenamento per la mente; è come chiedere a uno che va in palestra quale attrezzo predilige per rimanere in forma: userà di certo un attrezzo in particolare per aumentare la massa di un determinato muscolo, ma se vuole una forma omogenea, dovrà usare gran parte degli attrezzi a disposizione. Lo stesso vale per la lettura e gli autori, credo sia bene leggere di tutto un po' così da acculturarsi e imparare a scrivere.

Comunque ho perso un po' l'ispirazione verso gli autori, valuto di più il genere. Se voglio scrivere un Fantasy, leggerò più Fantasy, se voglio scrivere un romanzo, leggerò più romanzi, e così per i Thriller, Fantascienza, Avventura e via dicendo ...

5) Il tuo interesse verso i comportamenti delle persone dinnanzi agli avvenimenti rivela un interesse per la psicologia di massa? Pensi che sia importante oggi studiarla e svilupparla? Fai riferimento anche ai populismi?

Quello che più "consiglio" non è tanto studiare la psicologia ma avere un'apertura mentale. Evitare di rimanere bloccati su certe idee solo perché da sempre si è fatto in un certo modo o perché così è stato insegnato. Aprire la mente, saper vedere oltre aiuta anche a svilupparla e a ragionare di più con la propria testa e non per conto di altri e quindi magari farsi anche imbrogliare. Io non ho mai studiato psicologia, ho da sempre osservato la gente e fatto le mie riflessioni e considerazioni, se poi avevo bisogno di entrare nello specifico per capire certi comportamenti o trovare il modi di uscire da certi schemi, allora cercavo e cerco tuttora su internet aiuti e consigli per capire meglio come affrontare una situazione, ma poi me la elaboro da solo, valutando, appunto, quello che mi circonda. Non do una definizione a quello che faccio, è molto  più probabile che, chi mi legge o mi ascolta, faccia riferimento, come tu adesso, a determinate definizioni perché probabilmente esiste una definizione, ma io non seguo un "credo" seguo quello che vedo e avverto, se si ha bisogno di darmi una definizione, non ci vedo nulla di male, l'importante è non soffermarsi solo a quella definizione.

6) Grazir alle tue osservazioni cosa hai scoperto? Oggi l individuo come reagisce al "sistema"? Lotta o si adegua?

Non ho avuto modo di osservare così tanta gente da essere in grado dare una percentuale di reazione o sedimento. Ciò che guardo di più sono le reazione nel sociale.

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