mercoledì 1 agosto 2018

Nuovi alimenti sostenibili. Intervista al Food Hero Marco Ceriani


Marco Ceriani nel 2015 è stato definito Food Hero. La sua conoscenza sul tema alimentazione è davvero straordinaria. Laureato in Scienza delle Preparazioni Alimentari, ha scritto diversi saggi sul cibo del presente ma soprattutto del futuro.

Tra le sue opere ricordiamo Si fa presto a dire insetto, Ne ossa ne lische, Il potere delle spezie, Bella Forza Advanced, Guida agli integratori alimentari per lo sport. Oltre a ricoprire anche il ruolo di giornalista, collabora con Parchi Scientifici Italiani ed ha avviato diverse start up alimentari.

Tra le sue attività risulta esserci anche l'associazione Italbugs. Lo abbiamo intervistato a proposito di questa realtà.

1) Di cosa si occupa la vostra associazione?

Italbugs si occupa di nuovi alimenti sostenibili: insetti, alghe, funghi. L'obiettivo è quello di fornire cibo a 10 milioni di persone.

2) Gli insetti sono già in commercio? Dove possiamo acquistarli?

Lo sono in molti paesi europei (Olanda, Belgio, UK, Svizzera, Francia, Danimarca). Nel mondo sono 2 miliardi le persone che li consumano distribuiti in 70 paesi (dati FAO). Dal 1 Gennaio è iniziato l’iter europeo per ammetterli in tutta Europa. Per questo autunno arriveranno come ingredienti di hamburger, farine ecc.

3) Gli italiani dovranno abituarsi a sapori totalmente diversi o tutto sommato non c'è gran differenza?

Gli insetti hanno una gamma di sapore tra nocciola e vaniglia (li abbiamo assaggiati tutti, se pur accidentalmente nella frutta...). Molti chef stellati li utilizzano già (Noma di Copenaghen, DOM di San Paolo Chef Atala ). Persino Cracco ha ideato una ricetta con cavallette al vino rosso.

4) L'uso degli insetti risolverà questa crisi alimentare e ambientale?

Gli insetti sono ottimi convertitori (non sprecano nulla in energia termica) da 1 kg di mangime si ottiene 1 kg di proteine mentre il rapporto nei bovini è di 10 a 1, suini 6 e polli 3. Gli insetti non consumano risorse ambientali come acqua, terra e hanno poche deiezioni da smaltire. Il baco da seta è storicamente l’insetto italiano.

5) Perché finora sono stati ignorati dalla produzione alimentare?

Semplicemente perché vietati.

6) Erano ritenuti pericolosi?

In Europa sono classificati come‘parassiti delle derrate alimentari’ quindi indice di contaminazione e cattiva lavorazione e/o conservazione. Basti pensare alle camole o tarme della farina. In realtà possono essere allevati quasi in ambienti sterili. In Italia abbiamo il casu marz: Presidio slow food formaggio lavorato dalle larve di mosca.

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