lunedì 6 agosto 2018

Storia della parola napoletana: 'ncignà


Avete mai sentito un napoletano usare la parola "ncignà"? Ad es. nella frase "S'adda cunsumà chistu pacco e paste pecché già èstato 'ncignato!". Tradotto: "Si deve consumare questo pacco di pasta perché è già stato aperto! Direte voi ... allora significa "aprire"? Per rispondere a questa domanda occorre formulare un altro esempio!

"Miette 'sta giacca ca nun le maje 'ncignate" " Indossa questa giacca perché non lo hai mai fatto prima"! Penso che ora state cominciando a capire! Questa è una di quelle parole che non può essere tradotta precisamente con un'altra. Un termine non è semplicemente un codice. Si tratta di un fossile che condensa in se una lava storico - culturale. "Ncignà" è un verbo che non ha un suo preciso corrispettivo in italiano.

Anzi in realtà c'è ma è un verbo italiano raro e in totale disuso se non addirittura appartenente ad un linguaggio ormai morto. Nei migliori vocabolari nostrani potreste trovare infatti il lemma "incignare" ma sicuramente nessun italiano usa questo verbo per esprimersi nel quotidiano.

"Ncignà" significa adoperare un qualcosa per la prima volta, "inaugurarlo" per certi versi. Indossare un abito per la prima volta, consumare un alimento acquistato da tempo etc. Attenzione però! Questo termine vale solo per quelle cose che sono state comperate, che ancora non sono state adoperate ma che sono destinate a farlo. Non è che ogni volta che faccio una cosa nuova allora devo usare questo verbo.

Ad es. non sono mai andato a sciare ma non è che quando ci vado dico che "aggio 'ncignate 'o scià". Se mai, qualora avessi acquistato da tempo gli scii perché prima o poi volevo andare in montagna ad usarlo, una volta accaduto dovrò dire " Aggio 'ngignate e scii".

Da dove deriva questa parola? Il popolo napoletano ha una storia incredibile. La città nasce come colonia magno greca, quindi sono arrivati i romani, poi gli angioini etc. Insomma il napoletano si è nutrito di greco, latino, francese, spagnolo, portoghese, tedesco antico, arabo e quant'altro. Per questo motivo ogni parola di questa lingua straordinaria può derivare da ogni dove.

"Ncignà" trae origine dal greco "keinos" ossia "nuovo". Infatti i greci per dire "rendere nuovo" usavano l'espressione "enkaino". Quindi i romani hanno fatto loro questa parola. Nello specifico da S. Agostino sappiamo che, ancora nel Medioevo, con "Enceniare" facevano riferimento ad una festa di inaugurazione. In Grecia queste feste erano dette "encaina".



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