mercoledì 8 agosto 2018

La scoperta della paternità nei fumetti di Dado's stuff



In questi ultimi tempi sono emerse delle simpaticissime vignette su Facebook. Tra queste mi ha colpito molto una striscia avente per protagonista la Marina Militare. La storia ruota intorno alla questione migratoria. Tuttavia quest'autore deve la sua recente notorietà ad altre vignette, quelle ossia incentrate sul tema paternità. Con grande ironia spiega cosa significhi l'ingresso di un bambino in una vita di coppia.

Il fumettista in questione è noto come Dado's Stuff. Questa è l'intervista che ha rilasciato per Il Condominio.

1) Mi ha colpito molto la tua striscia a tematica "immigrazione". Come è nata? Chi sono i destinatari? Cosa hai voluto rappresentare?

L'idea è nata soprattutto da una mia esigenza di esprimere la mia posizione in questa storia, mettere sul piatto le cose giuste, difendere la parte umana, e nel contempo cercare di far ragionare più di qualcuno schierato dall'altro lato. Ho riflettuto molto su come fare, perché non è facile ragionare con determinate persone e non volevo che il mio fumetto fosse "etichettato" come "il solito radical-chic di sinistra". Perché non volevo parlare di politica in realtà, volevo parlare di quello che è giusto, universalmente parlando. Quindi, ho pensato che l'umorismo, l'ironia, e perché no, il black-humor, mi avrebbe potuto aiutare ad arrivare a più persone possibili.

2) Il fumetto è quindi un importante strumento di comunicazione? Quali altri temi hai intenzione di sviluppare?

Penso che il fumetto sia uno dei tanti strumenti di comunicazione e che sia efficace solo in base all'utilizzo che se ne fa. Io non voglio fare del fumetto un mezzo satirico o di "resistenza", non è il mio obbiettivo principale e non l'ho mai voluto. Mi sono sempre limitato a usare il fumetto come mezzo per raccontare storie, per far ridere o commuovere le persone, spesso inserendo anche tematiche sociali importanti o frammenti di vita ed esperienze personali. Non mi programmo a lungo termine quello che voglio raccontare, semplicemente quando ne ho voglia e bisogno, lo faccio.

3) A tal proposito stai creando una serie di vignette sul mondo della paternità, ironizzando sulle conseguenze dell'arrivo di un bebe nella vita di una giovane coppia. Da dove nasce quest'idea? È un argomento che ti affascina  e ti diverte?

Beh, è un argomento che mi colpisce direttamente, essendo io padre da poco più di un anno e mezzo. Le strisce che posto non sono altro che degli stralci di vita vissuta, momenti realmente accaduti che hanno poi generato delle idee e delle "drammatizzazioni". Diciamo che tra la vita vera e quella delle striscia, c'è un buon 50 e 50. In ogni caso, con il tempo, mi sono accorto che la vita con un bimbo è troppo assurda e divertente per non essere raccontata.

4) Cosa ti ha sorpreso di questa tua nuova vita? A cosa non eri preparato? Cosa invece ti diverte?

Penso sia impossibile essere preparati a un figlio. Ti travolge come un treno. La vita cambia totalmente, prima si è abituati a gestirsi tempi e spazi autonomamente ma, quando arriva, decide lui ogni aspetto della vita dei genitori, quando si dorme, quando si mangia, quando si va al bagno ecc. Anche la vita di coppia è messa a dura prova, questi ritmi frenetici, le poche ore di sonno, i pianti incessanti, creano in entrambi i genitori un fattore di stress incredibile e spesso si rischia di perdere lucidità. Insomma, nessuno ti può preparare a questa cosa.

Ovviamente ci sono talmente tanti fattori positivi che avrei difficoltà a elencarli tutti, il semplice fatto di stringere tra le braccia tuo figlio appena nato è qualcosa di incredibile e che vale un miliardo di volte tutte le pene subite e che subiremo noi genitori.
Poi, come dicevo, sono papà solo da un anno e mezzo ... ho appena cominciato questa avventura.

5) In Italia il fumetto sta ottenendo sempre più attenzioni o rimane ancora un prodotto di nicchia?

Negli ultimi anni il fumetto sta vivendo un buon momento, una bella crescita che ci fa tutti ben sperare. Fino a poco tempo fa era difficile trovare dei fumetti al di fuori delle edicole o delle fumetterie, ad esempio in libreria, invece ora tutte le librerie hanno dedicato loro un reparto apposito. In generale, c'è molta più produzione "interna" di fumetti rispetto al passato e, anche grazie al web, sono usciti fuori molti autori italiani che vendono migliaia e migliaia di copie, anche all'estero. Questo non può che determinare una crescita del settore.

6) Progetti futuri?

Sono in fase di conclusione con "Maschera Gialla", la serie che porto avanti ormai da 4 anni con Shockdom e che si concluderà tra 3 capitoli, poi sto lavorando ora a un fumetto autoconclusivo per la casa editrice Tatailab, mentre porto avanti dei progetti paralleli anche in collaborazione con Sio, come ad esempio "Dragor Boh" e che andranno avanti ancora per un bel po' in edicola e che poi saranno raccolti in edizioni da libreria.
Invece non so ancora come evolverà la storia delle strisce sulla paternità ma è mia intenzione trasportarle sulla carta stampata, vedremo.

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