mercoledì 18 luglio 2018

Cinthia Marcelle & Tiago Mata Machado: Divine Violence


L'arte contemporanea non nasconde il suo fascino per le nuove tecnologie e per l'apporto determinante che queste hanno dato al settore. Per tale motivo spesso fra il cinema e le forme più recenti, quelle cioè più tradizionali e consolidate, nascono inediti incontri atti all'apertura di prospettive interessanti.

Cinthia Marcelle, artista brasiliana con più di dieci anni di esperienza e pluri premiata per le sue produzioni, ha scelto di collaborare col regista Tiago Mata Machado. Si tratta di un'opera visiva mobile che prende il nome di Divine Violence.

Il prodotto mostra una strada qualsiasi invasa da spazzatura. Tuttavia bastano pochi secondi per capire che quelle cianfrusaglie non sono frutto di inciviltà bensì di una rivolta appena conclusa. Gli oggetti scelti per essere immortalati infatti sono quelli che grazie a documentari e film sono entrati nell'immaginario collettivo in quanto resti di scontri in strada.

Le due immagini successive poi danno l'idea conclusiva che un tumulto sia appena stato soffocato. L'artista pare però voler andare al di là di un mero oggetto documentaristico. La scelta di porre dapprima l'immagine pulita e subito dopo quelle più sporche ed aggressive da allo spettatore un profondo senso di agitazione ed inquietudine.

Se contestualizzata Divine Violence assume un senso tutto nuovo. Come denuncia l'autrice infatti in Brasile si tende sempre di più ad imporri limiti alla libertà espressiva ma sopratutto in generale si tende a opprimere con la legge ogni forma di manifestazione e sciopero.

Quando le condizioni economiche sono tali per cui si accumula rabbia e frustrazione, addossare ancor di più questa furia in un nucleo inespresso non è una buona idea. Ciò che preme però a Marcelle è l'ordine sociale, messo a dura prova da eventuali rivolte violente incontrollate.

Osservando bene l'opera troviamo tanti elmetti lasciati al suolo. Sono tutte quelle anime lavoratrici che non hanno la possibilità di avere una vita dignitosa, le stesse che potrebbero poi essere colpite da eventuali conflitti civili.

La violenza divina ricorda le pestilenze, i maremoti, i cataclismi in generale. In genere sono queste situazioni che rimandano all'ira di Dio. La rabbia soffocata e dunque fatta accumulare e crescere per legge, si trasformerà in un diluvio universale di sangue. Un giorno i politici brasiliani si ritroveranno sotto casa quell'allarme sociale ignorato per troppo tempo.

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