giovedì 26 luglio 2018

Sta nascendo una nuova realtà a sinistra! Intervista a Ivana Fabris del Movimento Essere Sinistra


I lettori più affezionati di questo blog hanno ormai compreso l'obiettivo cardine de Il Condominio. Grazie a questo potente strumento che è divenuto il web e nello specifico i social, cerchiamo di scovare realtà che possano raccontare la complessità del nostro contemporaneo.

Admin di note o interessanti pagine Facebook, filosofi, psicologi, artisti, associazioni etc. affinché si possa tracciare un quadro della nostra attualità. Perché nonostante si dica il contrario l'Italia vive ancora un certo fervore culturale.

Ad oggi mi sono imbattuto in MovES ossia Movimento Essere Sinistra. Incuriosito ho deciso di scambiare quattro chiacchiere con Ivana Fabris. Ecco la sua intervista.

1) Che cosa è il Movimento Essere Sinistra?

Il Movimento Essere Sinistra è un movimento che nasce dalla volontà di un gruppo di persone che non avendo più rappresentanza politica in quella che si definiva sinistra radicale, hanno deciso di mettersi in gioco per ricominciare a fare politica nella sola direzione possibile per una sinistra degna del suo nome, ovvero partendo dai bisogni della massa che ormai è senza voce e a cui quella sinistra che abbiamo conosciuto negli ultimi vent'anni si rivolge solo per ragioni meramente finalizzate alle tornate elettorali.

Siamo partiti da un blog collettivo che iniziasse a dire quel qualcosa che il mainstream si guarda bene dal dire e dato l'interesse così ampio suscitato, alla fine ne abbiamo discusso tra noi a lungo e abbiamo deciso di provare a dare noi quelle risposte elaborando collettivamente un Manifesto politico e un Programma di massima.

Da questo siamo passati alla fondazione del movimento e lavoriamo in una sola direzione: riprendere contatto con la gente, accogliere le sue istanze, impegnarci per sostenere chi sui territori lotta per la difesa di quei diritti che sono stati cancellati in questi ultimi anni dal PD che è stato il promotore del dettato neoliberalista delle élite globaliste - di cui la UE è l'emanazione - e in Italia ed anche il suo braccio armato.

2) In che modo vi state occupando delle esigenze primarie del popolo? Fate attivismo sui territori? Puoi elencarmi qualche iniziativa concreta che avete svolto?

Abbiamo svolto diverse iniziative, sia dal punto di vista dell'informazione in generale con incontri e dibattiti ma quello che prediligiamo è il contatto diretto con le persone soprattutto dove il disagio dovuto a questo sistema di potere nonché alla crisi che perdura ormai da dieci anni, è maggiore. Quindi le periferie, i mercati, i quartieri popolari oppure se ci segnalano particolari situazioni cerchiamo di esserci per quanto è possibile perché non sempre è semplice organizzare iniziative stante il fatto che ci sosteniamo con il contributo che tutti i nostri iscritti e i simpatizzanti mettono a disposizione per il movimento.

A settembre partiremo con un serie di iniziative mirate al far parlare le persone su quanto crea loro difficoltà rispetto ai propri territori con una specifica indagine luogo per luogo.

3) Quali sono i punti fondamentali del vostro programma?

I punti di forza per noi sono il lavoro, i diritti sociali in generale, ma ci sta particolarmente a cuore tutto ciò che riguarda l'ambiente in tutti i suoi aspetti (non solo per ciò che attiene alla salvaguardia che comunque è il punto centrale, ma anche alla risorsa che specialmente in un paese come il nostro, rappresenta l'ambiente a livello di rilancio economico) e le tematiche legate alla condizione femminile in Italia, specie considerando che anche il femminismo sta avendo la stessa contaminazione neoliberalista che ha avuto tutta la sinistra radicale. 

4) Avete intenzione di presentarvi alle elezioni?

Un altro tema che ci interessa moltissimo, è quello delle politiche giovanili che necessitano di un'immediata inversione di polarità e una visione che superi quella che era la concezione del passato. Troppo paternalistica e infinitamente poco capace di valorizzare i giovani che non devono più essere solo sacche di manovalanza delle vecchie generazioni ma figure centrali in sinergia con esse.

Stiamo iniziando adesso la riflessione sulle prossime elezioni europee. A prescindere dalle difficoltà che ci sono, stante il numero delle firme da raccogliere per presentare le liste, per noi resta sempre un punto centrale quello che il voto è la fase finale del percorso politico e non la partenza. Da qualche mese stiamo anche lavorando alla costituzione di un progetto allargato di unione di sinistre come la nostra che si ispirano all'ideale e ai principi del socialismo e anche in quella sede da settembre se ne parlerà approfonditamente ma allo stato attuale direi che è un po' prematuro parlarne, di sicuro non c'è nulla.

5) Con quali partiti di sinistra fareste questa alleanza?

Non riteniamo esserci nessun partito tra quelli noti in grado di potersi unire. L'esperienza maturata in quest'ultimo periodo si è dimostrata alquanto deludente perchè si sono visti cambi di corsia, giravolte importanti su temi centrali pur di unirsi in una lista che come prevedibile non ha portato alcun risultato. Quello cui mi riferisco e che sta per nascere, è un soggetto politico da costruire con tutto ciò che si muove nell'orbita della sinistra anticapitalista e antiliberista anche per il pieno ripristino della sovranità popolare e per la piena applicazione della Costituzione. Parlo di tutti quei soggetti, quei movimenti, associazioni, singole persone e piccole entità con cui potremo riconoscerci e condividere gli stessi obiettivi.

Per noi è un punto fermo quello di lavorare con estrema determinazione e passione ma soprattutto nel rispetto delle persone a cui si rivolgerà ciò che nasce; persone che non meritano per nessuna ragione ulteriori prese in giro e/o tradimenti per puri scopi elettoralistici.
Il rapporto con la base per MovES è e rimane un punto fermo.

Anche al nostro interno le decisioni sulla linea politica e sull'organizzazione vengono prese da un Collettivo politico a seguito di quanto viene elaborato e proposto dal Coordinamento Nazionale. Per noi è essenziale che le persone ritrovino la voglia di partecipare attivamente ai processi politici del MovES. Lo stesso vale per chi sta fuori dal movimento: far ritrovare alle persone, la voglia di esserci, è il solo modo per ridare dignità alla politica e alla sinistra, quindi non si può prescindere dalla considerazione e la valorizzazione delle persone che incontriamo. Le capacità, le competenze, la passione politica ci sono ancora e sono un'energia che merita attenzione. In questi ultimi vent'anni quella energia non è stata raccolta dalla sinistra e si è frammentata nell'isolamento in cui è stata lasciata la massa.

 Anche per tutto ciò riteniamo che si debba partire a lavorare proprio avendo sempre presente che il popolo italiano non è quella cosa aberrante che viene descritta dal mainstream e sui social. Questo principio cerchiamo di portarlo ovunque ci relazioniamo e puntiamo al cambiamento anche dei linguaggi e delle azioni che oggi devono assumere nuove forme ed essere capaci di dialogo e ascolto sulla scorta di ciò che stiamo vivendo, ma forti dei principi che ci animano.

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2 commenti:

  1. mi è piaciuto moltissimo,come facente parte di questo indispensabile progetto,trovo che il Segretario Ivana Fabris abbia espresso in modo limpido quali siano i nostri ideali. Grazie a voi per averci dato questa possibilità.

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  2. Mi pare che esista un errore concettuale di fondo che pregiudica l'approccio ai problemi.
    La madre di tutte le questioni deve prendere le mosse dall'energia e dalle risorse non rinnovabili.
    Allora, la prima cosa da dire, è che va ripensato il sistema economico. Non è piu' possibile, nel terzo millennio, che l'economia globale sia basata sul saccheggio.
    La seconda cosa su cui porre l'accento è che va abbandonata, definitivamente, la logica della crescita infinita; su cui appoggia il feticcio del PIL.
    Una sinistra che si vuole rinnovare, deve partire da una elaborazione puntuale di come si declinano le due questioni anzidette e, da qui in poi, costruire tutte le politiche sociali; a cominciare dal lavoro ed erogazione del welfare.
    La sinistra deve uscire dall'attuale subalternità, per essere forza di radicale trasformazione e cambio di paradigma.

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