giovedì 5 luglio 2018

Intervista al Movimento Neoborbonico


Abbiamo deciso di intervistare il presidente del Movimento Neoborbonico al fine di capire cosa significhi essere un neoborbonico e per cosa lotta. Ecco dunque la sua intervista.

1) Cosa significa essere neoborbonico?

Il Movimento Neoborbonico è un movimento culturale che nasce per ricostruire la storia del Sud e con essa l'orgoglio di essere meridionali.

Le bandiere del Regno delle Due Sicilie, i gigli d'oro borbonici, le coccarde rosse dei briganti, o l'inno nazionale di Paisiello sono il supporto culturale di tutte le azioni del Movimento: potevamo definirci neogreci, neoaragonesi, ma ci siamo definiti neoborbonici perché con i Borbone, per l'ultima volta, i Meridionali sono stati un popolo amato, rispettato e temuto in tutto il mondo.

Attraverso ricerche in archivi e biblioteche, convegni, celebrazioni, pubblicazioni e seminari nelle scuole superiori e tra gli iscritti il Movimento Neoborbonico intende ristabilire la verità storica in particolare per il periodo relativo al risorgimento italiano.

Per troppo tempo sui libri delle scuole elementari come delle università è stata raccontata una storia falsa e mistificata cancellando i nomi di chi, da Francesco II di Borbone all'ultimo dei briganti, ha creduto negli ideali di un'altra storia, stando dalla difficile parte dei vinti e non da quella assai conveniente dei vincitori.

In un momento storico, economico e politico come questo è più che mai necessario spiegare agli Italiani le vere cause dell'antica questione meridionale che inizia proprio all'indomani dell'unificazione nel 1860 risolvendo una meno conosciuta questione settentrionale.

Il Movimento Neoborbonico non è un movimento politico-elettorale perché è indispensabile prima una ricostruzione della coscienza storica dei Meridionali.  Per un proficuo e necessario collegamento tra passato e futuro il Movimento intende difendere in ogni modo gli interessi dei Meridionali: partendo dalla tutela e dalla valorizzazione dei nostri beni storici, artistici, archeologici e ambientali (unici al mondo) per un effettivo incremento del turismo; salvaguardando e promuovendo le nostre attività produttive sia agricole che artigianali e industriali (e con esse tutti quei prodotti che rappresentano la cultura e l'economia del Sud); proponendo forme nuove di sviluppo economico adeguate alle vocazioni del Meridione.

Il Neoborbonico, oggi, non è altro che un Borbonico che è iscritto a questa associazione... 
Il Borbonico oggi, non è altro che colui che riconosce la sua identità, e che partendo dal passato, dalle sue radici, intende difenderle, difendere il suo popolo, la sua terra, non con mazze e fionde, ma con cultura ed orgoglio...

Il Borbonico di oggi, non è colui che vuole un Borbone sul trono, non nascondiamo che una minima percentuale c'è, come c'è una gran percentuale di democratici, repubblicani, di destra, di sinistra, di nulla....ma quello che a noi importa, è che alla base di una buona politica, ci deve essere una grande cultura, e coscienza di cosa siamo stati, e di cosa siamo ancora oggi...

Il vero neoborbonico oggi è un Brigante, colui che non volterà mai le spalle alla propria terra, che mai la tradirà, che mai potrà accettare ed aiutare la colonizzazione del suo popolo, prima mentale e poi fisica che va avanti da 156 anni...

2) I documenti che avete raccolto raccontano una storia diversa. Quale di preciso?

Ognuno, a casa propria, ha un archivio dove ogni mese aggiunge le bollette e le tasse pagare allo stato, le analisi del sangue, i certificati, i diplomi e tutti i documenti che, se messi insieme, danno un quadro completo della Situazione...

Come esiste l'archivio di casa, esiste l'archivio di Stato, stessa identica dinamica, solo un po' più grossi. La storia viene scritta dai vincitori, perchè gli sconfitti non hanno la possibilità di raccontarla. 
Il movimento Neoborbonico nel 1993, nasce perchè un gruppo di pazzi, in Archivio, in Biblioteca, ha iniziato a leggere una storia diversa, più provata, più documentata, più certificata. Quando chi ti viene a colonizzarti, decide di toglierti e sostituirti un'identità, certa di farlo nel minor tempo possibile, stravolgendoti in pochi anni tutto quello che ti è stato detto e raccontato. Ti chiude le scuole e gli istituti di istruzione per oltre 15 anni, rendendo analfabeti ben tre generazioni di ragazzi, aprendo le prime scuole con il nome di chi ti ha colonizzato, ti riempie di statue, le piazze le vie, con altri nomi, altre storie, pagando storici ed accademici prezzolati, per nascondere la verità, ometterla, e costruirne un'altra totalmente diversa....

La bellezza dell'archivio, per chi lo va a consultare, è quella che, è talmente difficile distruggere e sostituire tutti i documenti di secoli e millenni di storia, che o si distruggono proprio gli archivi, successo in alcune cittadine del sud, oppure si cerca di allontanare chi cerca di ricostruire un qualcosa di veritiero, di importante quando si può, sostituendoli appunto con scrittori di fiumi di libri e parole prive di significato, ma titolati ed incentivati.

La nostra pazzia riguarda la capacità di aver cominciato ad unire dei pezzi di puzzle, che comunque nella storia, anche a voce, venivano tramandati. La nostra fortuna è stata la ricchezza dei luoghi che continuiamo ad abitare, tra regge, castelli, ex industrie chiuse nel periodo, guarda caso post unitario, e tanto altro.

Ci siamo contati, nei fasci dell'archivio di stato di Napoli (in cui molti dei nostri si sono specializzati in archivistica), e in altri archivi di tutta Italia, 5000 fabbriche, migliaia di morti in quel periodo; ci siamo contati ZERO Emigranti prima del 1860, ce ne siamo contati 5 milioni dal 1870 al 1913, e questi 5 milioni sono diventati 20 milioni fino ad oggi, specialmente i giovani, i nostri giovani. Insomma questa storia non quadrava, fino a che non abbiamo cominciato a raccogliere ed unire le informazioni dei veri documenti di stato...

Da li la necessità di divulgare queste informazioni e la mission di questo movimento, è la Ricerca seguita dalla divulgazione, perchè noi siamo convinti che, per superare il malessere che abbiamo e ci portiamo da 157 anni, non dobbiamo aspettare interventi esterni, ma che tramite la ricerca, e con essa la divulgazione (per forza), abbiamo e continueremo ad avere tutte le possibilità per salvare questa terra, da questo presente sempre più tragico, partendo dal passato, e guardando il futuro con più speranza e consapevolezza.

Memoria (ricerca e divulgazione), Orgoglio (del popolo meridionali, della nostra terra), e riscatto (futuro con una mentalità diversa sia da parte del nostro popolo, che da parte di nuove classi politiche), sono le tre parole chiave che salveranno il Sud, e gli faranno ritrovare quella fratellanza, che in un certo qualmodo, è stata persa in questi 150 anni.

3) Eppure la storia delle scuole chiuse viene bollata come bufala. C'è un documento che attesta quel provvedimento? Dove è consultabile?

Non ci fu una legge specifica che chiuse, le scuole ma con l'applicazione della legge (piemontese) Casati, le scuole furono di fatto chiuse per anni perché la loro costruzione e la loro gestione vennero affidate ai comuni (dissestati e in piena "guerra" di brigantaggio) e non più ai governi. 

Basta dare un occhio ai dati del Ministero Istruzione e contarsi le scuole (in media nazionale/italiana) prima del 1860 e dopo il 1860. 

Avevamo il doppio degli iscritti all'università di tutto il resto d'italia, prima del 1861. 
sono tutti dati pubblici. 

Inoltre in molti luoghi di culto, ci sono varie lastre di marmo in cui c'è la data della chiusura di questi luoghi,e la riapertura dopo anni, e con tecnicità del tutto diversi.
non servono siti di Buffale, per determinare una bufala. 

Non è stesso lo stato Italiano, con la sua storiella a dire che i meridionali erano analfabeti? e se abbiamo dati prima del 1861 a dimostrare il Contrario, fare 2 + 2 è molto semplice.
Se andiamo a vedere le date della Nascita di alcune scuole, di Napoli e del Sud post unitarie, vedremo come i nomi delle prime scuole post unitarie portano i nomi dei cosidetti "padri della patria" (colonizzatori).

4) Finora qualcuno, editore, storico, politico o quant'altro, vi ha dato ascolto? C'è chi sta avviando una riscrittura corretta della storia?

Si sono tenuti negli ultimi due anni due convegni accademici internazionali uno a Bari e l'altro a New York per analizzare le attività e il successo dei neoborbonici. 

Due giorni fa, Limes, ha dedicato un articolo al "successo dei neoborbonici". 
Gli editori nazionali hanno capito che questi temi funzionano con centinaia di migliaia di copie vendute dai Pino Aprile, Lorenzo Del Boca (non certo meridionale), Giordano Bruno Guerri o Gigi Di Fiore.

Usciamo spesso su Riviste e giornali, Meridionali locali e o nazionali, anche con titoli che stuzzicano l'interesse, da "Chi ha paura dei Neoborbonici", a "E' un errore snobbare i Neoborbonici", "Benvenuti in Neoborbonia" ecc....
Daniele, Malanima, Collet, Fenoaltea, Ciccarelli, De Matteo, Tanzi, Diego Fusaro (non certo meridionale/i) o Davis... sono solo alcuni degli accademici che in questi anni hanno confermato molte delle nostre tesi.

Ormai è un trend (se guardiamo alle bandiere sugli stadi o per le strade) e anche una categoria storiografica...

Cantanti come Giuseppe Povia, ma anche Fiorella Mannoia, oltre che i nostri cantanti in maniera più diretta come Eddy Napoli, o i fratelli Bennato, e  tanti tanti altri.

5) Pensiamo però anche al presente. Cosa si può fare concretamente per risollevare Napoli? Sia dal punto di vista economico che sociale che culturale.

Napoli si deve governare con la conoscenza del territorio (da Posillipo a... Scampia!) e con l'amore per la propria storia e la propria terra e con una buona dose di orgoglio. Con iniziative "simboliche" (i nomi delle strade dedicati ai veri protagonisti della nostra storia lo sono e lo sarebbero ma aspettiamo da anni che De Magistris dedichi una strada ad un Borbone o che ricordi i Napoletani caduti nel 1799 per difendere la loro patria napoletana contro gli invasori francesi e i traditori giacobini... e fu Mazzini a chiamarli "traditori"). E anche con iniziative concrete che possano difendere l'economia locale oltre che le tradizioni (a Napoli abbiamo un semisconosciuto "museo del corpo umano" e non un Museo della canzone napoletana mentre musei napoletani come quello di san Martino o il Filangieri sono praticamente deserti) 

Questo è tutto presente. 
Gli obiettivi principali del Movimento Neoborbonici sono 3.
Memoria, Orgoglio e Riscatto che comprendono,
1)Divulgazione di verità storiche e ATTUALI, 
2)Comprasud,
3)Formare le nuove e prossime classi dirigenti orgogliose e con radici forti.

Sul punto 1 e 3 ne abbiamo discusso a sufficienza, anche se c'è da aggiungere che noi non raccontiamo quello che ci è successo 157 anni fa, noi raccontiamo quello che ci succede da 157 anni.
l'Istituzionalizzazione della camorra,e delle mafie del Sud, non è scomparsa 157 anni fa; La colonizzazione della nostra terra quando sotterrano Rifiuti Tossici  delle aziende del nord, non è successo 150 anni fa, ma succede oggi; quando il 90% degli investimenti italiani vanno al centro nord,e  solo il 10 % va al Sud, e invece forse, si raggiunge il 18% dei fondi totali, compresi anche di fondi europei, che dovrebbero essere un'aggiunta, non si parla di ieri ma di oggi; quando diciamo che negli ultimi 157 anni sono partiti 20 milioni di meridionali, si parla del durante, non del 1861... dati Istat dicono che entro 50 anni, il sud si sarà svuotato quasi completamente se andiamo avanti di questo passo; se oggi abbiamo la metà dei servizi, delle strutture, delle infrastrutture, dei trasporti, beh, forse non è una cosa che dipende da me, da noi, forse è una cosa che dipende da uno stato che da 150 anni ha una visione nord centrica, e che vede il sud come colonia da spolpare; se in 150 anni, Matera non ha ancora i Binari, è Oggi il problema...se la Lombardia, per unirsi con l'Italia, aveva l'1 % delle ricchezze Italiane, e il Sud oltre il 66%, ma oggi la Lombardia è 66 volte più ricca dell'epoca, e in lombardia corrono quotidianamente il doppio dei treni rispetto a tutto il Sud, non dipende dal popolo "meridionale, ignorante e mariuolo", ma forse più da una classe dirigente che, senza orgoglio si è facilmente abbassata ad una volontà più grande della loro.
Se oggi, la maggior parte dei prodotti Italiani, tutelati per i mercati con l'estero, sono quasi tutti del centro nord, la colpa non è del popolo. e tutto questo, è un problema di Oggi. , ma questi problemi sono tutti figli di quel periodo buio della storia Italiana cominciato nel 1861.

sul punto 2) invece, Il progetto CompraSud: Il progetto CompraSud per la difesa e la valorizzazione dei prodotti e dell’economia meridionale nacque con il Movimento Neoborbonico nel 1994, da una piccola società creata dai nostri giovani ad una campagna che accompagna anche oggi tutte le nostre attività. Da qualche anno gli amici della Fondazione Il Giglio la stanno portando avanti in maniera concreta e preziosa. Queste le indicazioni che vi chiediamo di seguire (da produttori o da consumatori!). 

PREMESSA. L’unificazione dell’Italia ha significato lo smantellamento dell’apparato produttivo del Regno delle Due Sicilie, ricco di eccellenze anche industriali. La conseguenza è stata la colonizzazione economica da parte delle grandi imprese del Nord, con il Sud ridotto a mercato di sbocco dei loro prodotti, oggi in opgni supermercato del Sud, basta girare un barattolo di qualsiasi tipo di cibo, per capire che il 90% e più dei prodotti, sono provenienti dal Nord.
L’emigrazione massiccia, prima di forza lavoro, poi di cervelli, che continua oggi, ci ha privato di enormi risorse. Negli anni ’80 e ’90 le acquisizione di banche meridionali hanno favorito la nascita delle grandi concentrazioni bancarie del Nord, ed il Sud è diventato l’unica tra le regioni dell’Ue priva di istituti di credito di dimensioni medio-grandi. Il risparmio dei meridionali viene raccolto dalle grandi banche del Nord ed impiegato altrove. Per esempio, la “Compagnia di San Paolo”, principale azionista del Gruppo Intesa-Sanpaolo che ha acquisito il Banco di Napoli (di cui ha dicembre gli è rimasto solo il simbolo), ha destinato nel 2007 solo il 2.5% dei propri stanziamenti nei settori della cultura, della ricerca scientifica e del volontariato alla Campania. Al Piemonte nello stesso anno è stato assegnato l’81% del totale degli stanziamenti. Il Progetto CompraSud vuole unire in un patto fondato sulla Comune identità culturale produttori e consumatori meridionali.

 LA FORMULA. Il consumatore meridionale privilegia nelle sue scelte le imprese del Sud e per i propri risparmi le banche del Sud, che investono dove raccolgono. Le imprese che aderiscono al Progetto CompraSud offrono vantaggi, sotto forma di sconti ed agevolazioni di acquisto ai soci della Fondazione Il Giglio ed ai clienti dell’Editoriale Il Giglio, fidelizzando nuovi clienti. È un patto di convenienza reciproca perché la crescita dell’economia del Sud e lo sviluppo auto propulsivo aiutano chi produce e chi acquista. 
Le imprese che aderiscono al Progetto CompraSud offrono sconti ai Soci e agli amici della Fondazione Il Giglio..

6) Dal punto di vista delle adesioni il movimento Neoborbonico sta crescendo?

Il nostro sito supera il milione di visualizzazioni annuali, i gruppi e le pagine social hanno medie di migliaia di lettori al giorno, oltre 30.000 gli iscritti alla nostra rete di info online.... Dal 2011 un trend in costante crescita

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