mercoledì 25 luglio 2018

I razzisti hanno il pene piccolo


L'odio ha tante sfaccettature, tante sfumature, un quadro variopinto che cambia nella sua stesura, un contouring praticamente. Questo sentimento però a volte viene rivolto verso una categoria specifica e guida il nostro modo di rapportarci agli altri se con quest'espressione indichiamo sputi, insulti e voti a partiti discutibili.

Ora se una persona mi fa un torto, io me la prendo con questa e la schifo come l'8x1000. Se però nessuno mi ha mai torto un capello, anche perché in quel caso gli avrei risolto in un sol strappo il problema del monociglio, perché dovrei avercela con questa a prescindere?

Ci sono turbe mie interiori che scatenano un senso di impotenza ed inferiorità, specie se queste vengono poi confermate dalla realtà stessa. Che cosa dice un razzista ad una donna favorevole all'apertura dei porti? Che le piace il fattapposta delle persone di colore, alludendo a quel luogo comune (che poi tanto leggenda non è ndredunorgasmo) per cui gli africani sono ben dotati. Ora in cosa si sente minacciato l'italico razzista, munito di un fallico handicap? La farfalla non sa come confrontarsi con un animale così diverso da lei quale può essere l'elefante, se non usando un qualcosa che lo accomuna col celebre pachiderma.

L'elefante e la farfalla, sperando che Zarrillo non si incazzi, hanno in comune la proboscide. L'insetto però vede di cattivo d'occhio il pachiderma perché trova "anomalo" che lui abbia un naso lungo e grosso, capace di espellere un lago d'acqua ogni 5 minuti. E lo trova anche un po' ingiusto, dato che Madre Natura ha pensato bene di darle una proboscidina sottile, capace di raccogliere un minuscolo stagno di disagio ed amarezza.

E allora la farfalla si sente minacciata. Il nostro razzista ha lavorato tanto quando era un bruco. Nel suo bozzolo si è scassato di palestra, ha mangiato solo aria, proteine e fake news, ha imparato a lavarsi i denti, a non ruttare in presenza del gentil sesso e ad affrontare argomenti che non riguardassero solo il calcio e le tette delle veline.

Finalmente è diventato una bellissima farfalla e svolazzando si è ritrovata nello spogliatoio, sotto la doccia, dopo una partita di calcetto, in cui gli amici avevano portato anche Abdul. Quando gli è cascata la saponetta si è accorto che proprio lui l'ha raccolta senza adoperare braccia e mani, senza il bisogno di abbassarsi. Un trauma, non c'è che dire!

Non è un caso che su internet abbia letto di un tale che ha conosciuto un tale, che lavorava con un tale il quale era stato il segretario di un tale politico. Proprio questi gli ha parlato della temibile "sostituzione etnica" in atto. Il suo altrettanto normodotato ('nsomma)  cervello ha rielaborato in "gli immigrati si piglieranno tutte le donne più belle e tu ti ritroverai a passare la tua vita con Titina, corta e chiatta, con le spalle di un comò d'arte povera, col sorriso dell'urlo di Munch, con una barbetta adolescenziale che ti farà rimpiangere i tempi della mano amica.

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