martedì 17 luglio 2018

Tempi Nuovi di Cristina Comencini



Dal 16 al 27 gennaio del 2019 al Teatro Diana andrà in scena "Tempi Nuovi" commedia di Cristina Comencini. Tracciamo dunque una scheda completa di quest'opera teatrale contemporanea. Ad interpretarla saranno Ennio Fantastichini, Iaia Forte, Sara Lazzaro e Nicola Ravaioli.

TRAMA

La protagonista di questa pièce è una famiglia composta da un storico, una giornalista sua moglie e i loro due figli. L'opera, evitando di fare un eccesso di spoiler, vive un susseguirsi di vicende che pongono a confronto le due generazioni. Nello specifico sarà il capofamiglia a dover assistere all'inevitabile scorrere del tempo, faticando a reggere i nuovi ritmi e ad adattarsi ai nuovi costumi.

SIGNIFICATO

L'opera parte da una teoria di Cristina Comencini che l'autrice ha espresso in un'intervista rilasciata per Repubblica. Secondo la scrittrice e drammaturga romana, osservando l'essere umano scopriamo che ogni individuo si divide in due pezzi: l'uno radicato al passato, l'altro proteso verso il futuro. Non è un caso che sia proprio la famiglia a tornare sui palchi del teatro italiano, dopo che un susseguirsi di sperimentazioni hanno dato spazio ad altre realtà ed altri scenari.

Ancora per una volta è questa primaria istituzione ad essere sconvolta e a mutare, causando lo spaesamento di chi ne fa parte. Infatti appaiono diversi simboli concreti con cui conviviamo ogni giorno e che per tale ragione hanno perso solo in apparenza la loro aura traumatizzante. Fra questi regna sovrano il pc.

Ben ponderata la scelta dei personaggi. Lo storico è un professionista abituato a ricavare informazioni dal passato e a far parlare oggetti di un vissuto che non ci appartengono più. Inoltre è legato al libro, il quale perde sempre più spazio a favore di altri elementi. La giornalista rappresenta invece quel vigile occhio sul contemporaneo che proprio per la sua vicinanza al materiale d'indagine lo rincorre, facendosi dunque portare via, verso il futuro. Quindi le due anime protagoniste di questo testo, sono incarnate proprio nei due coniugi.

Inscenare poi un marito e una moglie consente di mostrare quanto questi due pezzi dell'interiorità umana siano destinati a comunicare fra loro, anche se ciò si riduce allo scontro. Il passato e il futuro, a causa dell'ingresso prepotente della tecnologia, nella nostra esistenza, si confrontano ogni giorno. E se l'uno serve a conservare la memoria, l'altro serve a renderle accessibile ai più.

Il testo evita però di perdersi nei grandi sistemi e tenta invece, partendo da questi presupposti concettuali, di sviscerare tematiche attuali appartenenti a questi. Si tratta di quel tipo di commedia borghese che vuole portare il pubblico in scena, con le sue situazioni e i suoi confronti, con il suo linguaggio e i suoi tempi.

Interessante notare poi come l'attività drammaturgica rappresenti una "terza fase" all'interno della carriera di Cristina Comencini. Nella sua vita entra infatti dapprima il cinema come co sceneggiatrice, quindi come regista. Successivamente si dedica ai romanzi ed infine dal 2000 entra nell'universo teatrale.

Il conflitto fra genitori e figli, legato poi ad una diversa percezione del reale, appare stimolo interessante per l'autrice, dato che è alla base della sua primissima pellicola Zoo. La differenza sta però che nel primo caso il rifugio domestico è invaso da una cultura estranea, nel secondo l'invasore barbaro è la società stessa a cavallo del suo destriero: la modernità.

Scontro che viene acuito nella versione cinematografica di Va dove ti porta il cuore di Susanna Tamaro. In questo caso poi si esaspera grazie al fatto che niente di estraneo logora l'affetto fra la nipote e la nonna, se non l'inevitabile distanza anagrafica. In Matrimoni entra in gioco per la prima volta il Caso che è poi motore invisibile di Liberate i Pesci In questa seconda pellicola però appare come evidenziatore di quelle scelte di vita differenti che hanno portato a galla gli scontri familiari. Tempi Nuovi sembra dunque riallacciarsi ad una tematica che tempo addietro ha interessato la produzione dell'autrice.

Perché riprenderla proprio oggi? Questo excursus ci mostra che Cristina Comencini vede nelle differenti percezioni del reale lo scontro generazionale fra genitori e figli o comunque fra passato e presente. Una madre ed un padre vogliono il bene dei figli ma non sempre riescono a capire come fare per proteggerli da un lato, realizzarli dall'altro. Tematica che solo dal 2017 ha coinvolto di nuovo il suo interesse. La ragione sta proprio nell'avvento prepotente della tecnologia. Questa nuova generazione ha letteralmente archiviato il vecchio modo di intendere il mondo, costringendo i genitori ad aggiornarsi per poter conservare il proprio ruolo. Emblematica la scena in cui il figlio cerca di insegnare al padre l'uso del pc.

CRITICA

Ecco alcune recensioni relative a questo spettacolo.

Su Sipario.it  Matteo Taccola parla di un "trionfo della banalità" e scrive "Nello svolgimento raffazzonato che lo spettatore deve sorbirsi per tutta la durata, circa un'ora e venti, vengono inserite tematiche di grande spessore e attualità, ma che vengono proposte attraverso scambi di battute banali e scialbe". 

Su Corriere dello Spettacolo Paola Pini scrive "Cristina Comencini ha il dono di far riflettere esprimendo concetti molto profondi con una leggerezza sorprendente unita a una garbata e molto intelligente comicità;"

Su Teatro.it Angelo Callipo scrive "La storia di Giuseppe e Sabina, in scena rispettivamente Ennio Fantastichini e Iaia Forte, non riesce sempre a decollare e a mantenere le premesse iniziali, scivolando qua e là in qualche banalità di troppo e impigliando"

Su Eroica Fenice si legge "Non resta che applaudire questo spettacolo, che ricorda, specie nel finale, quella visione di Italo Calvino che nelle sue Lezioni Americane parlava della leggerezza, elemento essenziale della modernità e strumento inevitabile per comprenderla;"

Su UninfoNews Annalisa Castagnoli ritiene che "Tempi Nuovi, una commedia godibile e ironica, un vero e proprio specchio della realtà, quella che è andata in scena martedì 27 marzo al Teatro Goldoni"

REPLICHE E SUCCESSO

7 MARZO 2018 EBE STIGNANI IMOLA
16 - 17 MARZO 2018 TEATRO IL CELEBRAZIONI BOLOGNA
22 - 25 MARZO 2018 TEATRO GOLDONI VENEZIA
28 MARZO TEATRO GOLDONI DI LIVORNO
10 - 14 APRILE 2018 TEATRO NUOVO VERONA
18 - 22 APRILE 2018 TEATRO VERDI PADOVA
25 - 29 APRILE IL ROSSETTI TRIESTE
11 - 12 GIUGNO 2018 NAPOLI TEATRO FESTIVAL

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